Unipol: Pm chiede rinvio a giudizio premier

MILANO – Il pm di Milano Maurizio Romanelli, su ordine del gip Stefania Donadeo, ha chiesto il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi imputato di concorso in rivelazione del segreto d’ufficio per la vicenda dell’intercettazione Fassino-Consorte ai tempi della tentata scalata di Unipol a Bnl.

Il pm Maurizio Romanelli ha formulato la richiesta di rinvio a giudizio per Berlusconi in seguito al provvedimento del gip che lo scorso 14 settembre aveva chiesto nei confronti del premier l’imputazione coatta respingendo così la richiesta di archiviazione della sua posizione. Inoltre il pm ha iscritto nel registro degli indagati, come ha ordinato sempre il giudice, l’allora direttore del quotidiano ‘il Giornale’, Maurizio Belpietro, per omesso controllo in relazione al reato di rivelazione del segreto d’ufficio. Il testo della telefonata intercorsa il 18 luglio 2005 tra Piero Fassino e Giovanni Consorte, che non era nemmeno stata trascritta dagli investigatori, venne pubblicata dal quotidiano di via Negri il 31 dicembre 2005.

Per questa vicenda sono già stati condannati tra gli altri Fabrizio Favata e Roberto Raffaelli, l’ex titolare della Rcs, la società che aveva messo a disposizione le attrezzature per effettuare le intercettazioni. Inoltre Paolo Berlusconi, in qualità di editore de ‘il Giornale’ è stato mandato a processo: la prima udienza si aprirà a Milano il prossimo 4 ottobre. Ora la richiesta di rinvio a giudizio per Silvio Berlusconi é stata trasmessa all’ufficio gip e dovrà essere valutata da un giudice dell’udienza preliminare.

BRUTI, DAVANTI GUP VALUTEREMO SE CHIEDERE GIUDIZIO – ”All’esito della discussione davanti al gup decideremo il da farsi, dopo aver valutato tutti gli elementi con estremo scrupolo”. Lo ha affermato il procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, spiegando che, in linea teorica, la Procura alla fine dell’udienza davanti al gup ha la possibilità di chiedere o il rinvio a giudizio o il proscioglimento per Silvio Berlusconi, imputato per la vicenda della fuga di notizie relativa all’intercettazione Fassino-Consorte. Il pm di Milano Maurizio Romanelli, infatti, lo scorso dicembre aveva chiesto l’archiviazione per il premier, ma il gip aveva bocciato la richiesta ed aveva ordinato alla Procura di formulare l’imputazione coatta. Cosa che il pm ha fatto oggi, ma davanti al gup “alla fine della discussione” la Procura di Milano prenderà la sua decisione. “La Procura di Milano – ha spiegato Bruti Liberati – si muove nei confronti di chiunque con estremo scrupolo”.

Il pm Romanelli, nel chiedere l’archiviazione, aveva ritenuto che non ci fossero elementi sufficienti di prova a carico di Berlusconi e in particolare aveva spiegato nella sua richiesta che mancava la prova della materiale ricezione della chiavetta con l’intercettazione da parte del premier il giorno dell’incontro ad Arcore con gli imprenditori Fabrizio Favata e Roberto Raffaelli (il 24 dicembre 2005). Il gip Stefania Donadeo, ordinando l’imputazione coatta, ha sostenuto invece che Berlusconi concorse “nella pubblicazione” del contenuto del nastro sul quotidiano di famiglia, dopo aver ascoltato l’audio che sarebbe stato per lui una sorta di “regalo” in vista delle elezioni politiche del 2006. Nel formulare la richiesta di rinvio a giudizio, il pm Romanelli ha indicato nell’atto il capo di imputazione le fonti di prova a carico del premier, che aveva elencato il gip. Il giudice Donadeo aveva scritto che è un fatto storico provato che il premier ringraziò gli imprenditori che gli avevano fatto ascoltare l’intercettazione. Ora spetterà al gup, che dovrà fissare l’udienza preliminare, decidere sul rinvio a giudizio o meno dopo aver valutato le argomentazioni del pm e della difesa. Il termine di prescrizione per il reato contestato a Berlusconi scadrà a metà del 2013, mentre quello che riguarda il reato contestato a Maurizio Belpietro scadrà all’inizio del 2012.

FASSINO, SE PROCESSO PARTE CIVILE CONTRO PREMIER – L’ex leader dei Ds e sindaco di Torino, Piero Fassino, è pronto a costituirsi come parte civile nell’udienza preliminare a carico di Silvio Berlusconi, che deve essere fissata dopo la richiesta di rinvio a giudizio della Procura di Milano per la vicenda di fuga di notizie sull’intercettazione tra l’allora segretario dei Ds e Giovanni Consorte. Lo ha spiegato il suo legale, l’avvocato e professore Carlo Federico Grosso.